Il Bel Paese che se ne va (in default)
E' stato un disastro annunciato, quasi telefonato direi. Una di quelle telefonate intercettate in cui un Lavitola a caso dice ad un Berlusconi a caso: si salvi chi può (cioè loro). Da oggi l’Italia, sebbene nessuno lo dica, è praticamente in default. L’Italia oggi ha raggiunto il tanto temuto spauracchio dei bond ai 10 anni ad un tasso di scambio del 7% – alle 11 am erano al 7,4%. Chi è un minimo familiare con la finanza sa che una volta raggiunto il tetto del 7% non c’è più ritorno. Come dimostrano le simulazioni fatte dal Fondo Monetario Internazionale , anche se i tassi dovessero stabilizzarsi sui valori attuali, il costo del finanziamento del debito pubblico si aggirerebbe attorno all’8% con un debito pubblico che sostanzialmente ammonterebbe al 20% delle entrate del Paese fino al 2015. Il 20% è un valore ritenuto insostenibile da quasi tutti i Paesi. E significa una cosa ed una sola cosa: la richiesta d’aiuto da parte del nostro Paese al FMI per un pacchetto di salvataggio, ch...