Non tutte le favole hanno un lieto fine....
C’era
una volta il Paese dei Balocchi. Dico c’era perché il Paese esiste ancora ma i
balocchi sono scomparsi. Come racconta la famosa favola di Pinocchio, il Paese
dei Balocchi era abitato da tanti bambini-burattini. Di quel tipo che pensano
che la causa dei propri mali sia sempre colpa degli altri, che loro non
c’entrano mai niente con nulla, che gli effetti non sono legati alle cause, che
in realtà loro sono bambini buoni e che non sarebbero dove sono ora se non
fosse per quei cattivoni del Gatto e la Volpe. Così, ai burattini, a forza di
raccontarsi bugie non cresce solo il naso no. Dagli che ridagli, finisce che
crescono anche le orecchie e la coda (di paglia) che ormai è talmente lunga e
talmente incendiabile che basta alitarle un po’ vicino per darle fuoco! Ho per
caso detto fuoco?! E certo perché i burattini per operare necessitano anche di
un burattinaio, meglio se una combricola intera di burattinai! Gente che i fili
li sa tirare bene! Gente che sa tirare fili e corda – quella dei burattini non
si spezza mai. Semplicemente si allunga, come il loro naso. E così i burattini
finiscono per diventare ciucchi. Il Grillo parlante s’è talmente scassato i
maroni di ripetere le stesse cose ai burattini-ciucchi, che decide un giorno di
diventare anche lui burattinaio. E che diamine! Meglio tirare i fili che essere
cacciati a pedate sul culo. I burattini-ciucchi apprezzano. I burattinai
autoritari ma simpatici sono più graditi dei grilli seri, soprattutto se dicono
la verità. Meglio grilli per la testa che grilli tra i piedi. I
burattini-ciucchi la verità non la vogliono sentire!! Loro vogliono continuare
a danzare…lalalala…a divertirsi…pepepe…e alla fine, se le cose buttano male,
dare tutta la colpa al Gatto e la Volpe. Il Gatto cieco e la Volpe zoppa. Non
ce ne fosse uno sano in questa cavolo di favola! La favola sta giungendo ad una
svolta decisiva: i burattini-ciucchi stanno per essere venduti al circo, prima
di essere buttati a mare. Ora, con la fine vicina, si stracciano le vesti dal
rimorso (mentre si pentono però il naso cresce….) e implorano la Fata Turchina
di salvarli. E anche il babbo! E pure la mamma! E si votano a tutti i santi in
paradiso! E qui è dove la favola un po’ si inceppa. Perché babbo e mamma sono
burattini-ciucchi anche loro. La Fata Turchina (turchina come la bandiera della
UE) ha deciso che la bacchetta questa volta ai burattini-ciucchi gliela metterà
in un altro posto. Burattini, ciucchi e pure bacchettati…avete ancora il
coraggio di cantare e ballare? Avete ancora il coraggio di prendervela sempre
con il Gatto e la Volpe? Avete ancora il coraggio di credere che gli zecchini
d’oro possano crescere sugli alberi? Continuate pure a ragliare (magari contro
l’arbitro che nega un rigore) e vedrete che la Fata Turchina arriverà puntuale
come un orologio svizzero, anzi come una banca svizzera. Sotto forma di tanti
Draghi (oddio, qui mi si stanno intrecciando le favole!). Piu’ Malefica che
Fata. Piu’ culona che velina. Piu’ stronza che compassionevole. Pronta a
gettarvi non nella bocca della balena (quella mangia plancton!) ma in quella
del coccodrillo (lo stesso che ha mangiato Uncino)…ve l’avevo detto che mi si
mischiano le favole! Il Gatto e la Volpe quatti quatti fanno gli gnorri. Ed
hanno paura. La Fata lo sa. Il cerchio si sta chiudendo, come un cappio al
collo.
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