US Roadtrip - Diario di Viaggio: Giorno 7
A casa c'è sempre confusione, sempre chiasso. Sembra il film
Mamma Ho Perso l'Aereo.
Siamo usciti stamattina con delle ottime intenzioni:
percorrere a piedi dal Golden Gate Bridge al Fisherman's Wharf (circa 6km più
extra), dove ci aspettava la barca per Alcatraz. Già dopo 1km e mezzo avevamo
capito che la scelta non fosse stata felicissima con quattro bambini dai 7 anni
in giù che dopo mezz'ora erano già stanchi. Me ce l'abbiamo fatta. Ce l'hanno
fatta! Per quando siamo arrivati a destinazione il posto era un delirio: per
trovare un buco per mangiare abbiamo dovuto camminare ancora a lungo. Alla fine
ci siamo accontentati di un frittaccio straunto di pesce. Mi rimarrà la voglia
di una porzione di insalata di gambero fresca....
Alcatraz è Alcatraz. Anche senza Clint Eastwood. Ci ero già
stata e le esperienze quando già fatte non hanno mai la stessa intensità. C'è
solo una prima volta. San Francisco invece è proprio una gran bella città, la
seconda volta come la prima. Non mi dispiacerebbe viverci. Affatto. È vera, è
caotica, è grande ma allo stesso tempo non è dispersiva come LA o verticale
come NYC. Sa di Martini on the rocks mischiato al sapore di salsedine. Sa di
iconografia cinematografica incrociata al realismo urbano. Siamo arrivati a
casa distrutti e bruciati dal sole. Soprattutto io e Sebby che dobbiamo avere
delle soglie di attivazione della melanina praticamente azzerate. Siamo dovuti
ricorrere ai cetrioli in faccia...
Citazione del giorno: l'inverno più freddo che ho trascorso
è stata un'estate a San Francisco (Mark Twain).
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