Condominio ITALIA

I dati parlano chiaro: ad oggi, oltre un quinto di tutte le cause civili pendenti in Italia riguardano liti di condominio. Dal chiasso, agli odori sgradevoli, al posto auto, al colore dell’edificio, si litiga su tutto e per tutto e, nonostante il costo fisso che grava su ogni condomino per il pagamento del famigerato amministratore (figura imposta per legge), la cronaca dimostra, che si finisce spesso davanti al giudice. Chi di noi vive in un condominio sa bene che l’applicazione del regolamento condominiale è molto, come dire, flessibile. Per cui, non va assolutamente bene parcheggiare la macchina in una posizione che possa creare un minimo disagio ad altri condomini a patto che quella macchina non sia la nostra. Allora le lamentele diventano “ingiustificate”. Ci si lamenta della scarsa pulizia delle aree comuni ma poi quando la cassetta della pubblicità trabocca di inutili volantini, le mani sono sempre troppo occupare per vuotarla e buttare tutto nel cassonetto . Meglio credere in una magia per la quale i volantini, ad un certo punto, magicamente si autodistruggono o aspettare che arrivi la donna delle pulizie (non italiana, quindi schiava per definizione) e ci pensi lei. Che la paghiamo anche ed è giusto che le faccia lei certe cose! Per non parlare dei cassonetti e della raccolta differenziata: si può differenziare di tutto, dal cartone del latte al frigorifero! Poi ci sono quelli che ti incontrano per le scale e ti salutano a mezza bocca, salvo poi sfoggiare sorrisi smaglianti quando debbono chiederti una “cortesia” (e tornare perfettamente cafoni il giorno dopo). Poi ci sono quelli che accelerano sù o giù per la rampa di entrata ai garage ma s’incavolano se parcheggi la macchina in un posto non assegnato pensando che sia il loro solo perché sono anni che di prepotenza ci parcheggiano senza che nessuno muova un dito. Poi ci sono quelli che ti spandono le tende a tutta lunghezza a coprire le finestre sottostanti perché “così non c’è bisogno di stirarle”. Poi ci sono quelli che hanno il raptus del messaggiatore folle e affiggono le notifiche più disparate : “si prega di non sbattere il portone” “si prega di tenere il portone sempre chiuso” “pulirsi i piedi prima di entrare” ecc ecc. Poi ci sono quelli a cui da fastidio ogni rumore tranne quello della loro tv tenuta accesa a tutto volume fino a notte fonda. Insomma, il condominio mi ricorda molto questo nostro Paese malandato in cui la legge è uguale per tutti ma per noi un po’ più uguale. Ecco dunque che una regola approvata a suon di maggioranza diventa auspicabile e necessaria quando applicata agli altri per poi trasformarsi in ingiusta ed iniqua quando tocca noi. Il condominio, così come l’Italia, è divenuto un luogo di scontro, non di incontro. I nostri “vicini” sono spesso percepiti come potenziali rompiscatole o idioti. L’amministratore, così come il capo del nostro governo, viene percepito come un incapace, ammanicato che ruba lo stipendio (e c’è da dire che spesso, così come per il capo del governo, lo è). In questo clima di totale diffidenza, in cui gli altri diventano i nostri avversari e chi ci gestisce un incapace oppressore, ogni cosa diventa un contenzioso e l’unica strada che si paventa davanti è quella di rimettere tutto nelle mani di un giudice. Vi suona familiare?…

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