Lo sbarco in Australia

1 Giugno 2005 - Sono arrivata a Sydney dopo un volo proveniente da Bangkok, dove ho trascorso tre giorni cercando il piu’ possibile di fotografare la cultura thailandese. Pensavo che un’ora fosse abbastanza per prendere la coincidenza con Brisbane ma ero completamente ignara che non dovessi solo cambiare aereo ma anche recarmi in un altro edificio dell’aeroporto! E cosi’, come sempre, ho dovuto scapicollarmi attraverso check-in, controllo bagagli, reclami, dogana e shuttle di trasferimento. Sono arrivata giusto in tempo per il decollo….fiuf! Attorno a me accenti diversi da quelli a cui ero abituata, accenti che a Londra sentivo solo in bocca a qualche collega o in qualche pub del centro. Hanno le vocali piu’ aperte gli australiani, un modo di parlare piu’ sguaiato. Australia, per esempio, non e’ “Ostrelia” come direbbero gli inglesi, ma “ ‘straia”, con la sillaba “au” mangiata. Altra differenza: la gente ti sorride, ti parla, ti fa domande - anche troppo! Che sfinita come sei, quasi ti verrebbe voglia di rispondere “ma vedete de favve li’ caz…vostra!”... :o) Guardo dal finestrino completamente catturata dal paesaggio: una distesa sconfinata di terra rossa, mare e qualche macchia di eucalypti qua e la’. Continuo a ripetermi “Sono in Australia…sono in Australia...”. Quando ci arrivi (in Australia), quello che prima ti sembrava cosi’ immensamente lontano all’improvviso diventa accessibile, quasi normale. Il concetto di distanza si accorcia perche' la mente si ricalibra su nuove dimensioni. Prima di partire, all’aeroporto, al momento di salutare Julian, mi ero fatta prendere dallo sconforto: il pensiero di andare dall’altra parte dell’emisfero, a cosi’ tanti kilometri di distanza dalle persone che amo, si era trasformato da eccitazione a peso insostenibile. Pensavo che se una meteorite avesse all’improvviso colpito il pianeta Terra spaccandolo in due, io sarei per sempre rimasta confinata lontano da tutto e tutti! In compagnia di qualche canguro e koala e molti (troppi) animali assassini!! Gia’ a Bangkok quel pensiero nichilista si era di molto affievolito, lasciando spazio all’entusiasmo ed alla curiosita’. Ora, in un aereo verso Brisbane, l’unica cosa a cui riesco a pensare e’ a quello che mi aspetta nei mesi a venire – ed anche un po’ a dormire appena acchiappo un letto! Una nuova avventura is about to begin...oh, what a feeling!

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