Waiting for Totti-Godot

Siamo arrivati nel cuore dei Mondiali 2006 e noi lo stiamo ancora aspettando. Lo aspettavamo agli Europei del 2000, lo aspettavamo ai Mondiali del 2002 e lo abbiamo aspettato agli scorsi Europei, quando si rese si’ protagonista ma non grazie alle prestazioni in campo bensi’ ad un atteggiamento da lama (e sia chiaro che non intendo il Dalai). Alla soglia dei 30 anni, Totti rimane l’eterna promessa del calcio italiano. Si ha la sensazione che ormai Totti sia un po’ come Godot: tutti lo aspettano ma lui tarda sempre ad arrivare (non arriva oggi ma lo fara’ domani). Addirittura girano notizie che alla fine di questa edizione dei campionati mondiali il capitano della Roma si ritirera’ della scena internazionale. Come a dire: noi lo aspettiamo e lui parte senza essere neanche mai arrivato. Questo e’ l’amaro e triste destino di una nazionale di calcio, quella italiana, che stenta ancora a riempire le scarpette di un altro numero 10: Roberto Baggio. Dalla finale USA ’94 di numeri 10 degni della sua maglia in Italia se ne sono visti davvero pochi. E certo non e’ un buon segno. La realta’ e’ che il nostro Paese, che da al calcio piu’ importanza che alla politica, che si considera il palcoscenico di uno dei campionati piu’ belli del mondo (i fatti e la cronaca smentiscono quanto appena affermato) e che ha un approccio totalmente macchiavellico alla vittoria, non produce dei veri campioni da decenni. Anche i nostri due attaccanti, Toni e Gilardino, alla loro prima vera apparizione mondiale, hanno reciprocamente 29 e 24 anni. Non proprio due giovanissimi dunque. Totti, dal canto suo, che con la Roma ha dimostrato (a tratti) di essere quel campione che tutti speravamo che fosse anche con la maglia della nazionale, manca della personalita’ adatta ad affermarsi sul grande palcoscenico mondiale. Non tutti ce l’hanno fatta a reggere la pressione: un Mancini su tutti. Sarebbe bello poter vincere questo mondiale, se non altro per dare al mondo un impressione diversa del calcio italiano che non sia solo marcio e corruzione. Dal canto mio, spero che, quest’anno, la insperata forza del gruppo italiano compensi per la carenza dei singoli, ma un dubbio mi viene: come si potra’ vincere il Mondiale (o anche solo provarci) senza un Ronaldinho, un Rooney, un Messi, uno Zidane, un Figo o un Van Nistelrooijd?

Messaggio subliminale per gli azzurri: ragazzi vediamo di vincerla la partita con l’Australia altrimenti qua mi linciano!!

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